domenica 22 gennaio 2017

Trump si è insediato. È iniziata un’era?



In questi giorni abbiamo assistito all’insediamento trionfale di Donald Trump alla Casa Bianca. L’evento è stato segnalato da molta stampa e comunicazione mediatica come l’inizio di un’“era”. Il TG2, per esempio, ha titolato “comincia l’era Trump”, ma è solo un esempio, perché il termine è stato largamente inflazionato a commento dell’evento. La cosa mi ha incuriosito e allora sono andato a consultare un vocabolario. In particolare sono andato in rete ho cliccato sul Vocabolario Treccani, dove alla voce “era”, al di là delle sue più prorpie accezioni di natura storica e geologica, ho rintracciato un significato estensivo del termine che meglio potrebbe riferirsi al nostro caso, dove si indica per “era” un “periodo di tempo più o meno ampio caratterizzato da avvenimenti memorabili (in tal senso è sinonimo di epoca): l’era gloriosa del Rinascimento, del Risorgimento; la scoperta dell’America segna l’inizio di una nuova era nella storia della civiltà. Più genericamente, era di libertà, era di schiavitù; l’era atomica” (cf. http://www.treccani.it/vocabolario/era/, consultazione del 22 gennaio 2017, ore 18:42).
Orbene l’insediamento di Trump è certamente un evento importante nella vita politica americana e anche mondiale, ma la sua qualificazione come inizio di un’era, mi sembra senz’altro una sopravvalutazione dell’avvenimento. Mi sembra che abbiamo assistito all’inizio di un mandato presidenziale che potrà durare 4, o nel migliore di casi, 8 anni. Non sappiamo ne possiamo prevedere se la presidenza Trump sarà o meno caratterizzata da avvenimenti memorabili, o se sarà un ordinario avvicendamento tra responsabili della cosa pubblica, o se sarà addirittura espressione di semplice protagonismo mediocre. Oggi, all’inizio dell’avventura di Trump alla casa Bianca, parlare di inizio di un’“era” mi sembra improprio e tipico di un giornalismo scadente e incline a una ricostruzione dei fatti spettacolarizzata, ma poco rispettoso del loro effettivo svolgimento e peso. Donald Trump farà bene? Oppure farà male? Oggi nessuno può saperlo, né prevederlo. Io lascerei ai posteri l’ardua sentenza ed eviterei pettegolezzi da salotto retro. Oggi a oltre mezzo millennio di distanza, come ci indica il Vocabolario Treccani, tutti concordiamo che la scoperta dell’America ha segnato l’inizio di una nuova era nella storia della civiltà. Mi chiedo allora quale memoria si avrà, tra mezzo millennio, della Presidenza Trump. In quanti saranno a ricordarsi di lui?
Di una cosa però sono certo. Abbiamo bisogno di un giornalismo vero che non giochi sulle “ere”,  analizzi in profondità i fatti e ne dia rigoroso conto ai lettori, ai telespettatori e ai fruitori della rete.

Sergio Sbragia
Vico Equense, domenica 22 gennaio 2017