sabato 14 ottobre 2017

CATTOLICI E LUTERANI: IL MINISTERO ORDINATO È DI ORIGINE DIVINA




Dopo aver approfondito le relazioni tra sacerdozio comune dei fedeli e ministero ordinato, ci concentriamo adesso sugli elementi di consenso che sono maturati nel dialogo tra luterani e cattolici sul tema del “ministero ordinato”, che la Dichiarazione in cammino: Chiesa, ministero ed eucarestìa[1], inizia ad affrontare nell’affermazione di consenso n. 15, che mostra come oggi luterani e cattolici oggi asseriscano concordemente che il “ministero ordinato”:

-          è di origine divina;
-          è necessario per l’essere della Chiesa;
-          non è una delega «dal basso», ma è istituito da Gesù Cristo.

Il tema del cosiddetto «ministero di direzione» è presente nel dialogo ecumenico sin dagli anni '70. Già il documento di Fede e Costituzione, Un solo battesimo, una sola eucaristìa e un reciproco riconoscimento dei ministeri, più conosciuto come “Rapporto di Accra” lo considera come:

«il segno della priorità dell’iniziativa e dell’autorità divine nella vita della Chiesa»[2].

Considerazione ripresa testualmente nel dialogo luterano-cattolico dal documento Il ministero pastorale della Chiesa del 1981:

«In collegamento costante con la tradizione apostolica, esso [il ministero] attualizza la missione di Gesù Cristo. La presenza di un tale ministero nella comunità “è il segno della priorità dell’iniziativa e dell’autorità divine nella vita della Chiesa”. Non si tratta quindi semplicemente di una delega “dal basso”, bensì di un’istituzione di Gesù Cristo»[3].

Inquadrato nel comune riconoscimento del carattere prioritario rivestito nell'esperienza ecclesiale dall'iniziativa divina, il ministero sacerdotale viene consensualmente riconosciuto come momento di attualizzazione nel concreto della storia umana della missione di Gesù Cristo. Quest’essere espressione della volontà divina, rende il ministero non una semplice modalità organizzativa della comunità cristiana. 
Il documento L'apostolicità della Chiesa, del 2006, sottolinea con forza come il ministero sia stato istituito da Dio e che esso sia necessario alla Chiesa per la proclamazione pubblica della Parola di Dio:

«Cattolici e luterani affermano insieme che Dio stesso ha istituito il ministero e che esso è necessario per l’esistenza della Chiesa, dal momento che la parola di Dio e la sua proclamazione pubblica nella parola e nel sacramento sono necessarie perché la fede in Gesù Cristo sia suscitata e preservata e, insieme a questo, perché la Chiesa si formi e sia preservata come insieme dei credenti che formano il corpo di Cristo nell’unità della fede»[4].

Quest’affermazione viene ripresa poi dal Documento Dal conflitto alla comunione del 2013, che riafferma con forza l’origine divina del ministero ordinato:

Nella comprensione del ministero ordinato vi è una convinzione unanime riguardo alla sua origine divina: «Cattolici e luterani affermano insieme che Dio stesso ha istituito il ministero e che esso è necessario per l’esistenza della Chiesa, dal momento che la parola di Dio e la sua proclamazione pubblica nella parola e nel sacramento sono necessarie perché la fede in Gesù Cristo sia suscitata e preservata e, insieme a questo, perché la Chiesa si formi e sia preservata come insieme dei credenti che formano il corpo di Cristo nell’unità della fede»[5].

Questo comune riconoscimento operato da luterani e cattolici dell’istituzione del ministero ordinato da parte di Gesù Cristo, non rimanda tuttavìa a uno specifico atto compiuto da Gesù e attestato dalla memoria evangelica, quanto alla consensuale consapevolezza che il ministero in concreto riflette la volontà di Dio e compre la missione di Cristo.
Quest’aspetto è posto in chiara evidenza dal documento L'apostolicità della Chiesa ai punti 281 e 282:

«La struttura del triplice ministero della Chiesa antica non è attestata come tale nel Nuovo Testamento, ma emerse nel corso dell’ulteriore sviluppo degli uffici ricordati nel Nuovo Testamento che vennero riuniti in una particolare configurazione. Lo sviluppo dell’ufficio ministeriale nella Chiesa antica è una forma specifica della ricezione della testimonianza resa dal Nuovo Testamento ai ministeri e carismi esistenti e operanti nella Chiesa degli apostoli»[6].

L'apostolicità della Chiesa si sofferma qui a esaminare la visione che cattolici e luterani nutrono della struttura articolata in tre forme del ministero (episcopi, presbiteri e diaconi) affermatasi nella Chiesa. Essa pur non essendo come tale delineata dai testi della Scrittura, viene riconosciuta sia dai cattolici sia dai luterani come particolare forma storica frutto dello sviluppo degli ufficî di servizio ecclesiale richiamati negli scritti del Secondo Testamento. Allo stesso tempo il documento non si nasconde che:

«Tra cattolici e luterani vi è una differenza sulla recezione di questa forma specifica. Per i cattolici, questo sviluppo deve considerarsi come una forma irreversibile e quindi immutabile e necessaria per la retta trasmissione della fede apostolica»[7].

Per i luterani la forma storicamente affermatasi non ha, invece, un carattere irreversibile e non è intesa quale elemento basilare per la natura della Chiesa. Ciò determinò i luterani a operare nel 16° secolo

«una scelta fra la fedeltà al Vangelo e la sottomissione ai vescovi, che li costrinse a dare la precedenza alla prima sulla seconda. Proprio perché considerarono l’ufficio ministeriale essenziale per l’esistenza della Chiesa, dovettero praticare l’ordinazione presbiterale [...]. Oggi è prassi praticamente universale nelle Chiese luterane affidare la responsabilità dell’ordinazione dei pastori a persone che detengono un ufficio sovra locale»[8].

Questa differenza non ha tuttavìa impedito di verificare una sostanziale, sia pur parziale, convergenza determinatasi nella prassi ecclesiale delle due confessioni.
Senza nasconderci le differenze e le difficoltà che tutt’ora sussistono tra le due comprensioni della fede cristiana sul tema del “ministero ordinato”, non è priva di significato la registrata convergenza nella pratica ecclesiale che si è determinata nelle due tradizioni. Senza intervenire sulla natura propriamente sacramentale o meno del servizio d’autorità, il fraterno dialogo e l’esperienza concreta permette sia di riconoscere la sua origine divina sia di constatare una pratica ecclesiale convergente. E questo è un motivo per esprimere una profonda gratitudine al Signore e per nutrire una grande speranza per il futuro.

Sergio Sbragia
Vico Equense, sabato 14 ottobre 2017


[1] - Commissione per le questioni ecumeniche della Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti - Chiesa evangelica luterana in America, Dichiarazione in cammino: Chiesa, ministero ed eucarestìa. - in «Il Regno : attualità e documenti», 61° (2016) 13, 409-456.
[2] - Consiglio ecumenico delle Chiese : Commissione Fede e Costituzione, Un solo battesimo, una sola eucaristia e un reciproco riconoscimento dei ministeri, Rapporto di Accra, «Ministero», n. 14.
[3] - Commissione congiunta cattolica romana - evangelica luterana, Il ministero pastorale nella Chiesa,1981, 10.
[4] - Commissione luterana-cattolica romana sull’unità, L’apostolicità della Chiesa, 2006, 276.
[5] - Commissione luterana-­cattolica romana sull’unità, Dal conflitto alla comunione, 2013, 178.
[6] - Commissione luterana-cattolica romana sull’unità, L’apostolicità della Chiesa, 2006, 281.
[7] - Commissione luterana-cattolica romana sull’unità, L’apostolicità della Chiesa, 2006, 281.
[8] - Commissione luterana-cattolica romana sull’unità, L’apostolicità della Chiesa, 2006, 282.