Dopo aver approfondito le relazioni tra sacerdozio
comune dei fedeli e ministero ordinato, ci concentriamo adesso sugli elementi
di consenso che sono maturati nel dialogo tra luterani e cattolici sul tema del
“ministero ordinato”, che la Dichiarazione
in cammino: Chiesa, ministero ed eucarestìa[1],
inizia ad affrontare nell’affermazione di consenso n. 15, che mostra come oggi
luterani e cattolici oggi asseriscano concordemente che il “ministero
ordinato”:
-
è di origine divina;
-
è necessario per l’essere della Chiesa;
-
non è una delega «dal basso», ma è istituito da
Gesù Cristo.
Il tema del cosiddetto «ministero di direzione» è
presente nel dialogo ecumenico sin dagli anni '70. Già il documento di Fede e
Costituzione, Un solo battesimo, una sola eucaristìa e un reciproco
riconoscimento dei ministeri, più conosciuto come “Rapporto di Accra” lo considera
come:
Considerazione ripresa testualmente nel dialogo
luterano-cattolico dal documento Il ministero pastorale della Chiesa del
1981:
«In collegamento costante con la tradizione apostolica, esso [il
ministero] attualizza la missione di Gesù Cristo. La presenza di un tale
ministero nella comunità “è il segno della priorità dell’iniziativa e
dell’autorità divine nella vita della Chiesa”. Non si tratta quindi
semplicemente di una delega “dal basso”, bensì di un’istituzione di Gesù
Cristo»[3].
Inquadrato nel comune riconoscimento del carattere prioritario
rivestito nell'esperienza ecclesiale dall'iniziativa divina, il ministero
sacerdotale viene consensualmente riconosciuto come momento di attualizzazione
nel concreto della storia umana della missione di Gesù Cristo. Quest’essere
espressione della volontà divina, rende il ministero non una semplice modalità
organizzativa della comunità cristiana.
Il documento L'apostolicità della Chiesa, del 2006, sottolinea con forza come il ministero sia stato
istituito da Dio e che esso sia necessario alla Chiesa per la proclamazione
pubblica della Parola di Dio:
«Cattolici e luterani affermano insieme che Dio stesso ha istituito
il ministero e che esso è necessario per l’esistenza della Chiesa, dal momento
che la parola di Dio e la sua proclamazione pubblica nella parola e nel
sacramento sono necessarie perché la fede in Gesù Cristo sia suscitata e
preservata e, insieme a questo, perché la Chiesa si formi e sia preservata come
insieme dei credenti che formano il corpo di Cristo nell’unità della fede»[4].
Quest’affermazione viene ripresa poi dal Documento Dal conflitto alla comunione del 2013,
che riafferma con forza l’origine divina del ministero ordinato:
Nella comprensione del ministero ordinato vi è una convinzione
unanime riguardo alla sua origine divina: «Cattolici e luterani affermano
insieme che Dio stesso ha istituito il ministero e che esso è necessario per
l’esistenza della Chiesa, dal momento che la parola di Dio e la sua
proclamazione pubblica nella parola e nel sacramento sono necessarie perché la
fede in Gesù Cristo sia suscitata e preservata e, insieme a questo, perché la
Chiesa si formi e sia preservata come insieme dei credenti che formano il corpo
di Cristo nell’unità della fede»[5].
Questo comune riconoscimento operato da luterani e cattolici
dell’istituzione del ministero ordinato da parte di Gesù Cristo, non rimanda
tuttavìa a uno specifico atto compiuto da Gesù e attestato dalla memoria evangelica,
quanto alla consensuale consapevolezza che il ministero in concreto riflette la
volontà di Dio e compre la missione di Cristo.
Quest’aspetto è posto in chiara evidenza dal documento L'apostolicità
della Chiesa ai punti 281 e 282:
«La struttura del triplice ministero della Chiesa antica non è
attestata come tale nel Nuovo Testamento, ma emerse nel corso dell’ulteriore
sviluppo degli uffici ricordati nel Nuovo Testamento che vennero riuniti in una
particolare configurazione. Lo sviluppo dell’ufficio ministeriale nella Chiesa
antica è una forma specifica della ricezione della testimonianza resa dal Nuovo
Testamento ai ministeri e carismi esistenti e operanti nella Chiesa degli
apostoli»[6].
L'apostolicità
della Chiesa si sofferma qui a esaminare la visione che cattolici e luterani
nutrono della struttura articolata in tre forme del ministero (episcopi,
presbiteri e diaconi) affermatasi nella Chiesa. Essa pur non essendo come tale
delineata dai testi della Scrittura, viene riconosciuta sia dai cattolici sia
dai luterani come particolare forma storica frutto dello sviluppo degli ufficî di servizio ecclesiale richiamati negli scritti del Secondo
Testamento. Allo stesso tempo il documento non si nasconde che:
«Tra cattolici e luterani vi è una differenza sulla recezione di
questa forma specifica. Per i cattolici, questo sviluppo deve considerarsi come
una forma irreversibile e quindi immutabile e necessaria per la retta
trasmissione della fede apostolica»[7].
Per i luterani la forma storicamente affermatasi non ha, invece,
un carattere irreversibile e non è intesa quale elemento basilare per la natura
della Chiesa. Ciò determinò i luterani a operare nel 16° secolo
«una scelta fra la fedeltà al Vangelo e la sottomissione ai vescovi,
che li costrinse a dare la precedenza alla prima sulla seconda. Proprio perché
considerarono l’ufficio ministeriale essenziale per l’esistenza della Chiesa,
dovettero praticare l’ordinazione presbiterale [...]. Oggi è prassi
praticamente universale nelle Chiese luterane affidare la responsabilità
dell’ordinazione dei pastori a persone che detengono un ufficio sovra locale»[8].
Questa differenza non ha tuttavìa impedito di verificare una
sostanziale, sia pur parziale, convergenza determinatasi nella prassi
ecclesiale delle due confessioni.
Senza nasconderci le differenze e le difficoltà che tutt’ora
sussistono tra le due comprensioni della fede cristiana sul tema del “ministero
ordinato”, non è priva di significato la registrata convergenza nella pratica
ecclesiale che si è determinata nelle due tradizioni. Senza intervenire sulla
natura propriamente sacramentale o meno del servizio d’autorità, il fraterno
dialogo e l’esperienza concreta permette sia di riconoscere la sua origine
divina sia di constatare una pratica ecclesiale convergente. E questo è un
motivo per esprimere una profonda gratitudine al Signore e per nutrire una
grande speranza per il futuro.
Sergio Sbragia
Vico Equense, sabato 14 ottobre 2017
[1] - Commissione per le
questioni ecumeniche della Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti -
Chiesa evangelica luterana in America, Dichiarazione in cammino: Chiesa, ministero ed eucarestìa. - in «Il
Regno : attualità e documenti», 61° (2016) 13, 409-456.
[2] - Consiglio ecumenico
delle Chiese : Commissione Fede e Costituzione, Un solo battesimo,
una sola eucaristia e un
reciproco riconoscimento dei ministeri, Rapporto di Accra, «Ministero», n. 14.
[3] - Commissione congiunta cattolica romana -
evangelica luterana, Il ministero pastorale
nella Chiesa,1981, 10.