sabato 1 febbraio 2014

Stazione “Toledo” e degrado “Circumvesuviana”: «vestire Gesù e spogliare Maria»



Nel tg2 delle 20, questa sera (sabato,1° febbraio 2014) è andato in onda un servizio di “approfondimento” dedicato alle condizioni del trasporto pubblico nell’area napoletana. Nel corso del contributo sono stati raffrontati il caso drammatico della ferrovia locale “Circumvesuviana” e la realizzazione della prestigiosa stazione  Toledo della metropolitana cittadina. Le due cose sono state presentate e confrontate in modo da apparire, l’una come esempio di un “deprecabile degrado” e l’altra, invece, come segno di una “buona pratica” da seguire.
In una tale presentazione si è, tuttavia, “dimenticato” di evidenziare che le due vicende non sono altro che le due facce di una stessa realtà. Una realtà, quella della programmazione degli investimenti nel settore del trasporto pubblico locale e della conseguente allocazione delle necessarie risorse, che negli ultimi decennî ha mancato, ad essere benevoli, di equilibrio e di saggezza, lasciandosi andare in alcuni àmbiti ad approvare progetti di eccessivo lusso non necessario e , dall’altro, non ha assicurato le risorse finanziarie per il rinnovo del materiale rotabile e del parco veicoli delle reti locali ferroviarie e su gomma. La saggezza popolare napoletana per designare comportamenti di tal genere usa un’espressione davvero colorita: “Vestire Gesù e spogliare Maria”.
Probabilmente una minore mania di grandezza nella vocazione “artistica” delle stazioni del metrò cittadino (opera, per altro, che, dopo oltre 40 anni di lavori, è tutt’altro che conclusa. Una vicenda che rischia di far concorrenza alla “Salerno-Reggio”), avrebbe permesso di poter disporre di qualche risorsa in più per rinnovare e adeguare la rete di trasporto locale e, quantomeno, di ridurre i disagî per i cittadini. Non si può certamente misconoscere che è certamente bello poter fruire di un mezzo di trasporto pubblico, partendo da (o arrivando in) una stazione bella e prestigiosa. Ma è altrettanto vero che un sistema di trasporto è una realtà integrata e complessa, ove condizioni dignitose e ordinate dovrebbero essere assicurate in forma distribuita ed efficiente, senza disparità e discriminazioni.
Per onor del vero, va detto che il Tg2 non è rimasto isolato, nella laudatio del valore “artistico” della stazione Toledo. Nella stessa giornata di oggi, sulle reti Rai, anche le trasmissioni Linea blu e Sereno variabile hanno dedicato spazio alla stessa notizia. Una ridondanza di riferimenti, che si fa fatica a considerare casuale.

Vico Equense, 1° febbraio 2014

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