sabato 27 giugno 2015

«Credete nel vangelo»

Suggerimento di lettura


«Credete nel vangelo» (Mc. 1,15) : Il cammino della fede nel Vangelo secondo Marco / Ludwig Monti. – in «Rivista Biblica», 62. (2014) 4, 499-516.


La prima parola pubblica di Gesù («il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel vangelo» - Mc. 1,15), riguarda la realtà del credere. La sua ultima parola sulla croce («Alle tre, Gesù gridò a gran voce: " Eloì, Eloì, lemà sabactàni? " , che significa: " Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?"» - Mc. 15,34) sfocia nel pieno abbandono fiducioso in Dio. Da questi due estremi della vicenda pubblica di Gesù di Nàzareth secondo il Vangelo di Marco, Ludwig Monti prende l’avvio per un’interessantissima riflessione riguardante il credere, mostrando come la fede che Gesù chiede a noi tutti, sia la stessa che egli vive in prima persona. Una riflessione che ripercorre l’intera vicenda evangelica della fede di Gesù e della fede o non fede dei suoi interlocutori. Nel saggio vengono posti in luce i lineamenti di tale fede e della contrapposta incredulità, in particolare la relazione decisiva sussistente tra fede e paura: da un lato la fede come fonte di salvezza e, dall’altro l’incredulità di chi pretende di vedere segni e prodigî. Il tutto con un’attenzione alla decisività delle «parole della croce». Infatti, di fronte alla croce, si ha un duplice atteggiamento. Da un lato c’è chi, richiedendo prodigî spettacolari, si fa beffe di lui dicendo: «"Ha salvato altri e non può salvare se stesso! Il Cristo, il re d'Israele, scenda ora dalla croce, perché vediamo e crediamo!"» (Mc. 15,31b-32a). Dall’altro lato, abbiamo la fede di chi, come il centurione, che «avendolo visto spirare in quel modo, disse: "Davvero quest'uomo era Figlio di Dio!"» (Mc. 15,39). Abbiamo così a che fare con la fede di chi, per credere, ha bisogno di eliminare la croce, e con la fede autentica di chi sulla croce scorge il Figlio di Dio.
Una lettura da non perdere.

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