Facciamo un ulteriore passo avanti nell’approfondimento della
Dichiarazione in cammino: Chiesa,
ministero ed eucarestìa[1], concentrandoci su una
accostandoci a un tema posto in luce dal punto n. 18 che richiama un importante
elemento di consenso conseguito grazie all’attività di dialogo e di
approfondimento congiunto, che riconosce quale funzione essenziale del ministero
ordinato quella di radunare e costruire la comunità cristiana. Al punto 18 si
dice chiaramente che luterani e cattolici:
Dichiarano insieme che la funzione essenziale e specifica del
ministro ordinato è quella di radunare e costruire la comunità cristiana
mediante la proclamazione della parola di Dio, la celebrazione dei sacramenti e
la presidenza della vita liturgica, missionaria e diaconale della comunità.
La riflessione prende avvio dal documento del 1981, Il
ministero pastorale nella Chiesa, che dopo aver considerato le differenze
che si sono storicamente determinate nella comprensione della natura propria
del ministero ordinato soprattutto a livello dei «punti di partenza»
diversificati sperimentati nelle due comunità, e dopo aver verificato il
determinarsi in entrambe di un processo di accentuazione e approfondimento
nella comprensione del ministero ordinato, ha avuti modo di constatare che:
«Attualmente le nostre Chiese possono dire insieme che la funzione
essenziale e specifica del ministro ordinato consiste nel radunare ed edificare
la comunità cristiana mediante sia l’annuncio della parola di Dio sia la
celebrazione dei sacramenti, nonché nel guidare la vita della comunità nei suoi
aspetti liturgici, missionari e diaconali» (Il ministero pastorale
nella Chiesa, 31)[2].
Il linguaggio usato su questo punto dal documento
luterano-cattolico nel 1981, fa ampiamente presagire quello cui farà ricorso,
l’anno successivo (nel 1982), il documento di dialogo multilaterale Battesimo,
eucaristia, ministero del Consiglio ecumenico
delle Chiese:
«La responsabilità principale del ministero ordinato è di radunare ed
edificare il corpo di Cristo mediante la proclamazione e l’insegnamento della parola
di Dio, la celebrazione dei sacramenti e la guida della vita della comunità
nella sua liturgia, nella sua missione e nella sua diaconia» (Battesimo,
eucaristia, ministero. Ministero pastorale, 13)[3].
Il consenso faticosamente, ma efficacemente costruito nel
tempo, pone al centro dell’attenzione due aspetti unificati in una sola
funzione. Il primo è quello di riunire, di raccogliere, di convocare, di
radunare insieme la comunità cristiana, un elemento che comporta l’idea del
convocare, che si riallaccia al tema biblico della “chiamata” e che esprime sul
piano umano una funzione di “appello”, di costruzione e di tenuta di una
dimensione “di relazione”. Il secondo aspetto fa invece riferimento all’idea
del costruire, del fabbricare, del contribuire a formare e a dare stabilità
alla medesima comunità cristiana. Un costruire che richiama alla mente la
dicotomia evangelica tra “il costruire sulla sabbia” e “il costruire sulla
roccia”. Dunque un’azione di radunare ed edificare che comunque non si riduce a
una, pur essenziale, funzione organizzativa, ma comprende una dimensione di
esemplarità, di buon esempio, di sostegno spirituale, che include comunque
sempre un elemento fondamentale di “relazione” con tutti e ciascuno dei
componenti della comunità.
In merito a questa funzione riconosciuta in ambedue le
tradizioni ecclesiali, come riferita al ministero ecclesiale, vengono usati in
forma non casuale due aggettivi. Tale funzione è prima indicata come “essenziale”
e ciò pone in rilievo come essa si caratterizzi come l’essenza dell’ufficio ministeriale,
come una sua caratteristica sostanziale, indispensabile, non eliminabile. L’altra
aggettivazione utilizzata è quella di considerare la stessa funzione anche come
“specifica” del ministero, cioè come sua azione caratteristica e
particolarmente differenziata.
Il testo, dopo aver evidenziato l’essenzialità e la
specificità per il ministero ordinato della funzione del ministero ordinato, ne
pone in evidenza anche l’articolazione degli elementi che lo sostanziano:
1. la proclamazione della parola
di Dio. È questo l’aspetto primario che è stato già posto in evidenza al
punto precedente (il n. 17) quale fonte e culmine del funzione ministeriale;
2. la celebrazione dei sacramenti,
perché la scelta di fede è certamente un’adesione della persona alla chiama del
Signore, è un’adesione del cuore alla Parola, ma si concretizza in segni, in
momenti reali d’incontri, in una relazione concreta tra parole e gesti, in un’esistenzialità
che coinvolge tutto l’uomo, fatto di pensiero, di scelte, di sentimenti, di
emozioni, di azioni e di relazioni con Dio e con gli altri;
3. la presidenza della vita
liturgica, missionaria e diaconale della comunità. E qui viene in luce la
pluriformità della vita della comunità cristiana, caratterizzata dal rendimento
di grazie e dalla lode del Signore, dalla tensione e dalla sollecitudine ad
annunciare a tutti il Vangelo che abbiamo ricevuto, dallo spirito di servizio
per i fratelli, a partire dagli ultimi. E di questa multiforme vita
comunitaria, sia i cattolici, sia i luterani, riconoscono un ruolo
presidenziale ai ministri ordinati.
Alla luce di queste riflessioni possiamo legittimamente
concludere che l’immagine che noi cattolici abbiamo della figura del sacerdote
e quella che i luterani hanno del pastore non sono, in realtà molto distanti l’una
dall’altra.
Certamente c’è ancora molto cammino da fare, ma un tratto
significativo è stato senza dubbio percorso. Solo qualche decennio fa
probabilmente non molti immaginavano di poter conseguire i risultati, che
invece sono stati raggiunti. E questo costituisce una spinta per implorare dal Signore
il dono della volontà di perseverare su un sentiero che si è rivelato fecondo e
del discernimento necessario per riconoscere i segni che lo Spirito dissemina
sul nostro cammino per progredire verso l’unità.
Sergio Sbragia
martedì, 18 settembre 2018
[1] - Commissione
per le questioni ecumeniche della Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati
Uniti - Chiesa evangelica luterana in America, Dichiarazione in cammino: Chiesa, ministero ed eucarestìa. - in «Il
Regno : attualità e documenti», 61° (2016) 13, 409-456.
[2]
- Commissione congiunta cattolica romana -
evangelica luterana, Il ministero pastorale nella Chiesa,1981,
31.
[3]
- Consiglio ecumenico delle Chiese :
Commissione Fede e costituzione, Battesimo, eucaristia, ministero. Documento di Lima,
Ministero pastorale, 1982, 13.
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