sabato 3 gennaio 2015

Non commettiamo l'errore di lasciar solo papa Francesco

Non commettiamo l'errore di lasciar solo papa Francesco. Sta compiendo gesti da autentico pastore, ma ha bisogno della solidarietà di tutti per scavalcare la cintura di sicurezza degli ambienti curiali.
Sin dall’inizio del suo pontificato ci ha stupito con le sue parole, i suoi gesti, le sue scelte e i suoi insegnamenti:
- ha posto in evidenza la novità del messaggio del Concilio, dopo decennî in cui si è cercato in tutti i modi di edulcorarne i contenuti;
- ha invitato la comunità ecclesiale a riscoprire la centralità degli ultimi, dei poveri e dei sofferenti, come primi e preferenziali destinatarî del messaggio di Gesù;
- ha richiamato, dandone in prima persona l’esempio, le strutture istituzionali della Chiesa a uno stile di servizio e di sobrietà;
- ha indicato a tutti noi l’esigenza di “uscire” dagli orizzonti ristretti e stanganti, di lasciare schemi precostituiti e falsamente rassicurante, per andare in mare aperto incontro agli uomini e alle donne del nostro tempo;
- di fronte agli egoismi organizzati miranti a chiudere le frontiere, a considerare il lavoro un dato estraneo all’economia, a fare dell’Europa una fortezza estranea al resto del pianeta, ha richiamato con gesti e con parole le istituzioni e i cittadini a riscoprire l’autentica vocazione alla solidarietà, come primo valore della civile convivenza.
- Nell’esortazione apostolica “Evangelii Gaudium” (che invito tutti a leggere con attenzione) ha sintetizzato in maniera mirabile il programma del suo pontificato. Il documento rappresenta davvero una grande novità, che ripropone in modo fedele e autentico la tradizione della Chiesa, che non è un elemento di conservazione dei rapporti di potere, ma l’annuncio della “novità” del Regno dei cieli.
I poteri forti, purtroppo, stanno rendendosi conto del carattere dirompente e dinamico dell’azione di papa Francesco e stanno tentando di correre (dal loro punto di vista) ai ripari, mobilitando energie fuori e dentro la chiesa.
Condivido pertanto pienamente l’appello proposto da padre Paolo Farinella, che ho firmato con convinzione. Invito tutti gli amici a prenderne visione e, qualora lo condividano a sottoscriverlo.
Ma soprattutto è importante fare nostro lo stile di papa Francesco nella concreta vita quotidiana.
L’appello di padre Paolo Farinella è consultabile sulla piattaforma:

Sergio Sbragia

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