Riprendiamo la nostra analisi[1] della Dichiarazione in cammino : Chiesa, ministero ed eucarestìa[2], concentrandoci sulla terza affermazione di consenso sulla realtà
della Chiesa, ove si sottolinea la comune affermazione:
che la Chiesa sulla terra è stata radunata
dalla proclamazione del Vangelo della misericordia salvifica di Dio in Cristo.
Da ciò deriva che il Vangelo proclamato nello Spirito Santo dagli apostoli
costituisce l’origine normativa e il fondamento permanente della Chiesa.
Anche in questo caso ci viene in aiuto il testo di Chiesa e giustificazione che pone in
evidenza come nel Secondo Testamento, sia gli Atti degli apostoli sia le Lettere proto-paoline, descrivono con
ampiezza come gli apostoli hanno proclamato il Vangelo di Gesù, annunciando la
sua morte finalizzata alla nostra salvezza e la sua resurrezione. Man mano che
le persone venivano raggiunte da quest’annuncio e sceglievano di accettarlo
nella fede quale un messaggio di salvezza misericordiosa a esse rivolto,
vennero a formarsi nelle varie città dell’antico impero di Roma delle comunità
di fedeli a Cristo. Il primato del Vangelo nella nascita della Chiesa è, sia
una sottolineatura ben nota della Riforma, espressa dall’uso riformato
d’indicare la Chiesa come «creatura del Vangelo» (creatura Evangelii)[3] ma anche una convinzione
chiaramente espressa dal Concilio ecumenico Vaticano 2°, che sottolinea che «il
Vangelo… è per la Chiesa il principio di tutta la sua vita in ogni tempo»[4] e che la sua predicazione
costituisce il mezzo principale per la fondazione della Chiesa[5].
D’altronde che la proclamazione del Vangelo costituisca
la realtà fondamentale che definisce in forma permanete la Chiesa è, per altro,
confermato dall’azione dello Spirito Santo che, in ogni epoca, chiama a sé
tanti testimoni e li abilita a proclamare il Vangelo, risvegliando e, al tempo
stesso, sostenendo la fede in quanti li ascoltano, portandoli a riconoscere
Cristo come Signore e ad affidarsi con fiducia, attraverso di lui, al Padre[6].
Anche il documento L’apostolicità
della Chiesa, dal canto suo, sottolinea come luterani e cattolici
condividano, come fondamentale convinzione di fede, il credere che la
testimonianza apostolica è «al tempo stesso un’origine normativa e un
fondamento permanente»[7].
Il percorso di dialogo realizzato in questi decennî ha, a
più riprese, espresso e confermato, la ferma convinzione, sia dei luterani che
dei cattolici, che la testimonianza del Vangelo data dagli apostoli costituisce
l’origine normativa della Chiesa. E questa poggia per sempre sul fondamento
degli apostoli. Di conseguenza, la Chiesa, tanto per i luterani quanto per i
cattolici, al variare delle epoche storiche, è comunque e sempre rinviata alla
sua origine apostolica.
Dopo aver preso atto della comune confessione, da parte
dei cattolici e dei luterani, dell’origine trascendente della Chiesa nella libera
scelta del Dio uno e trino, della comune autocomprensione come popolo di Dio,
come corpo di Cristo e come tempio dello Spirito Santo, e del comune
riconoscimento del fondamento della Chiesa nell’evento storico Gesù Cristo,
nella sua interezza, adesso è il momento di prendere coscienza di un ulteriore
passo compiuto insieme, il comune riconoscimento nella proclamazione apostolica
del Vangelo dell’origine normativa e del fondamento permanente della Chiesa.
Quando parliamo di “origine”, in
genere, intendiamo il primo principio, la prima apparizione o la prima manifestazione
di una istituzione, e il modo con cui essa si è formata, o meglio la realtà, i
fatti da cui essa deriva, sia direttamente, sia per trasformazione. E l’individuazione
dell’origine è indispensabile per indicare il modo e il processo della sua
formazione. Per “origine normativa” usiamo, a sua volta, riferirci a un
principio che, per un’istituzione, riveste la funzione primaria di stabilire un
quadro normativo e impegnativo di azione, di vita e di pensiero. Ebbene, per la
comunità ecclesiale la proclamazione del Vangelo operata dagli apostoli, così
come testimoniata dagli Atti degli
apostoli e dalle due Lettere ai
Corinzi, dalla Prima lettera ai
Tessalonicesi, e da quelle ai Galati,
ai Romani, ai Filippesi e a Filemone costituisce
l’unico e primario riferimento in cui riconoscere l’origine impegnativa della
propria fede. In ogni momento e sotto ogni latitudine la vicenda apostolica
costituisce il punto a cui guardare per essere guidati nel discernimento della
volontà di Dio per noi “qui” e “ora”. La testimonianza apostolica per la Chiesa
è dunque riconosciuta, sia dai luterani sia dai cattolici, come il fondamento,
valido sempre e ovunque, per comprendere quanto costituisce la base e il
sostegno primario della propria autocoscienza di essere la Chiesa di Cristo.
Anche questo comune
riconoscimento del valore della testimonianza apostolica del Vangelo
rappresenta il segno di una tappa importante compiuta dal dialogo tra luterani
e cattolici. Gli argomenti che siamo venuti sin qui approfondendo, mostrano che
si tratta di temi non secondarî della nostra esperienza di fede. Sono temi
fondamentali, non esauriscono l’esperienza di fede delle due tradizioni, ma non
sono dettaglî, ne temi secondarî. Sono temi centrali dell’“essere cristiani”. Nel
proseguire l’analisi della Dichiarazione
in cammino, sono convinto che faremo altre sorprendenti scoperte.
Sergio Sbragia
Vico Equense, domenica 12 marzo 2017
[1] - Cf. Sergio Sbragia, 500 anni dalla riforma luterana : occasione per un bilancio di 50 anni di dialogo e per ricercare assieme
la via della piena unità, Vico Equense, 2017 <http://sergiosbragia.blogspot.it/2017/03/500-anni-dalla-riforma-luterana.html>;
Id., Cattolici e Luterani: L’evento Gesù di
Nàzareth è il fondamento della Chiesa,
Vico Equense, 2017 <http://sergiosbragia.blogspot.it/2017/03/cattolici-e-luterani-levento-gesu-di.html>
[2] - Commissione
per le questioni ecumeniche della Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati
Uniti - Chiesa evangelica luterana in America, Dichiarazione in cammino : Chiesa, ministero ed eucarestìa. - in
«Il Regno : attualità e documenti», 61° (2016) 13, 409-456.
[3] - Cf. D. Martin Luthers Werke :
kritische Gesamtausgabe : (Weimarer Ausgabe). -
Weimar : Bohlaus, 1883, 2, 430 e 7, 721; Commissione
congiunta cattolica romana - evangelica luterana, Chiesa e giustificazione, 34-37.
[4] - Concilio ecumenico Vaticano 2°, Costituzione dogmatica sulla
Chiesa Lumen gentium, 20.
[5] - Concilio ecumenico Vaticano 2°, Decreto sull’attività
missionaria della Chiesa Ad gentes,
6.
[6] - Commissione congiunta cattolica romana - evangelica luterana,
Chiesa e giustificazione, 41-43.
[7] - Commissione luterana-cattolica sull’unità, L’apostolicità della Chiesa, 2006, 148.
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