martedì 18 aprile 2017

CATTOLICI E LUTERANI: LA CHIESA PARTECIPA AI BENEFICI DIVINI CON AZIONI STORICHE E PERCEPIBILI



Continuiamo nella nostra analisi delle affermazioni di consenso maturate grazie agli anni di dialogo condotti tra la confessione luterana e quella cattolica, confrontandoci con la sesta espressione di consenso proposta dalla Dichiarazione in cammino : Chiesa, ministero ed eucarestìa[1] nella quale si manifesta la convergenza conseguita da luterani e cattolici nel sostenere che:

Nella propria esperienza terrena la Chiesa partecipa ai beneficî di Cristo mediante azioni storiche e percepibili quali la proclamazione del Vangelo e la celebrazione dei sacramenti, istituiti da Gesù Cristo e trasmessi dagli apostoli.

Documenti di dialogo internazionale, come L’Apostolicità della Chiesa, ma anche testi espressione d’iniziative dialogiche di livello nazionale, quali Comunione ecclesiale in Parola e sacramento e Communio sanctorum, hanno posto in rilievo come luterani e cattolici concordino profondamente sul ruolo essenziale dei mezzi della grazia per radunare la Chiesa e comunicare in forma sempre nuova ai fedeli la partecipazione ai doni della salvezza.
Di certo la proclamazione del Vangelo è il primo elemento da considerare nella mediazione della comunione in Cristo e dei suoi beneficî, ma l’accoglienza della proclamazione del Vangelo nella fede, implica anche il poter vivere gli eventi sacramentali del battesimo, della cena del Signore o eucarestìa e dell’assoluzione del peccato, amministrati dai fratelli che sono chiamati al ministero della parola e del sacramento.
Attraverso questi elementi, che sono indicati quali “mezzi della grazia” il messaggio di Cristo si presenta a noi come istanza che impegna con la forza di Dio tutta la vita dell’uomo nel perdono dei peccati, nella profonda unione con Cristo, nella santificazione attraverso lo Spirito Santo. Queste azioni, mezzi della grazia, rivestono anche il carattere di “segni” pubblici esterni che pongono in luce come la comunità si ponga in continuità con quanto Cristo e i suoi apostoli hanno istituito[2]. A sua volta il documento L’Apostolicità della Chiesa pone in evidenza l’accordo sostanziale raggiunto sulle pratiche che incarnano il messaggio di salvezza proposto dal Vangelo[3].
La presente affermazione riveste un notevole valore, perché affronta un tema che tradizionalmente ha costituito anch’esso un elemento non secondario di divergenza e contrasto tra le due confessioni, quello della pratica sacramentale, che abitualmente viene considerata molto valorizzata dalla parte cattolica, e per contro poco recepita dalla parte luterana. Invece nell’affermazione che stiamo analizzando, le azioni sacramentali vengono considerate quali azioni storiche e percepibili di partecipazione ai beneficî di Cristo, sùbito dopo la proclamazione del Vangelo. Constatare una comune visione con i fratelli luterani dell’azione sacramentale nell’istituzione da parte di Gesù Cristo e nella loro trasmissione da parte degli apostoli.

Sergio Sbragia
Vico Equense, lunedì 17 aprile 2017


[1] - Commissione per le questioni ecumeniche della Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti - Chiesa evangelica luterana in America, Dichiarazione in cammino : Chiesa, ministero ed eucarestìa. - in «Il Regno : attualità e documenti», 61° (2016) 13, 409-456.
[2] - Cf. Comunione ecclesiale nella Parola e nel sacramento, 1984, 7; Communio sanctorum, 2000, 35-38.
[3] - Commissione luterana-cattolica sull’unità, L’apostolicità della Chiesa, 2006, 94-95.157-160.

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