Continuiamo nella nostra analisi delle affermazioni di consenso
maturate grazie agli anni di dialogo condotti tra la confessione luterana e
quella cattolica, confrontandoci con la sesta espressione di consenso proposta
dalla Dichiarazione in cammino : Chiesa,
ministero ed eucarestìa[1] nella quale si manifesta
la convergenza conseguita da luterani e cattolici nel sostenere che:
Nella
propria esperienza terrena la Chiesa partecipa ai beneficî di Cristo mediante
azioni storiche e percepibili quali la proclamazione del Vangelo e la
celebrazione dei sacramenti, istituiti da Gesù Cristo e trasmessi dagli
apostoli.
Documenti di dialogo internazionale, come L’Apostolicità della Chiesa, ma anche
testi espressione d’iniziative dialogiche di livello nazionale, quali Comunione ecclesiale in Parola e sacramento e
Communio sanctorum, hanno posto in rilievo come luterani e cattolici
concordino profondamente sul ruolo essenziale dei mezzi della grazia per radunare
la Chiesa e comunicare in forma sempre nuova ai fedeli la partecipazione ai doni
della salvezza.
Di certo la proclamazione del Vangelo è il primo elemento da
considerare nella mediazione della comunione in Cristo e dei suoi beneficî, ma l’accoglienza
della proclamazione del Vangelo nella fede, implica anche il poter vivere gli
eventi sacramentali del battesimo, della cena del Signore o eucarestìa e
dell’assoluzione del peccato, amministrati dai fratelli che sono chiamati al
ministero della parola e del sacramento.
Attraverso questi elementi, che sono indicati quali “mezzi
della grazia” il messaggio di Cristo si presenta a noi come istanza che impegna
con la forza di Dio tutta la vita dell’uomo nel perdono dei peccati, nella
profonda unione con Cristo, nella santificazione attraverso lo Spirito Santo.
Queste azioni, mezzi della grazia, rivestono anche il carattere di “segni”
pubblici esterni che pongono in luce come la comunità si ponga in continuità
con quanto Cristo e i suoi apostoli hanno istituito[2]. A sua volta il documento L’Apostolicità della Chiesa pone in
evidenza l’accordo sostanziale raggiunto sulle pratiche che incarnano il
messaggio di salvezza proposto dal Vangelo[3].
La presente affermazione riveste un notevole valore, perché
affronta un tema che tradizionalmente ha costituito anch’esso un elemento non
secondario di divergenza e contrasto tra le due confessioni, quello della
pratica sacramentale, che abitualmente viene considerata molto valorizzata dalla
parte cattolica, e per contro poco recepita dalla parte luterana. Invece
nell’affermazione che stiamo analizzando, le azioni sacramentali vengono
considerate quali azioni storiche e percepibili di partecipazione ai beneficî
di Cristo, sùbito dopo la proclamazione del Vangelo. Constatare una comune
visione con i fratelli luterani dell’azione sacramentale nell’istituzione da
parte di Gesù Cristo e nella loro trasmissione da parte degli apostoli.
Sergio Sbragia
Vico Equense, lunedì 17 aprile 2017
[1] - Commissione
per le questioni ecumeniche della Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati
Uniti - Chiesa evangelica luterana in America, Dichiarazione in cammino : Chiesa, ministero ed eucarestìa. - in
«Il Regno : attualità e documenti», 61° (2016) 13, 409-456.
[2] - Cf. Comunione ecclesiale nella Parola e nel sacramento, 1984, 7; Communio sanctorum, 2000, 35-38.
[3] - Commissione luterana-cattolica sull’unità, L’apostolicità della Chiesa, 2006,
94-95.157-160.
Nessun commento:
Posta un commento