Compiamo un ulteriore
passo nel cammino che stiamo conducendo nell’analisi della Dichiarazione in cammino : Chiesa, ministero ed eucarestìa[1]. È l’occasione per soffermarci sull’affermazione n° 9, nella quale
si dà conto di come oggi luterani e cattolici concordemente affermino che:
La
Chiesa nella storia è indefettibile, perché essa è e sarà preservata dallo
Spirito Santo in tutti quegli aspetti che sono essenziali ai fini della
salvezza.
Cattolici e luterani inoltre condividono:
La
certezza della speranza cristiana che la Chiesa, che è stata stabilita da
Cristo ed è guidata dallo Spirito Santo, nel compiere per amore del Vangelo la
sua missione nei riguardi dell’umanità, rimarrà sempre nella verità.
Quest’affermazione tocca uno dei nervi scoperti che
storicamente si sono rivelati più delicati nelle relazioni tra le due
tradizioni cristiane: il permanere nella “verità” dell’una e dell’altra
comunità ecclesiale. Affrontare il problema, nella consapevolezza della sua
difficoltà, è un gesto di grande coraggio. Il poter verificare che anche su
questo punto è stato possibile individuare dei temi su cui poter formulare
delle significative affermazioni ecclesiologiche condivise è motivo di
soddisfazione e segno che è possibile compiere progressi in direzione
dell’unità anche quando il sentiero da percorrere si presenta molto impervio.
Sia i luterani che i cattolici hanno preso sul serio la promessa
formulata da Cristo risorto di «essere sempre con voi, fino alla fine del
mondo» (Mt. 28,20). Confidando pienamente in questa promessa di Gesù, cattolici
e luterani credono fermamente che, con la continua assistenza del Cristo
risorto attraverso il dono dello Spirito Santo, la Chiesa sarà presente nella
storia umana fino alla fine del tempo. Questo suo carattere viene definito nel
documento come “indefettibilità”, una qualità che comprende la perseveranza
della Chiesa nella verità del Vangelo, nella vita di fede e nella missione di
salvezza.
Il
testo riprende i contenuti della dichiarazione comune del Gruppo di dialogo
cattolico-luterano negli USA, Autorità magisteriale e infallibilità nella
Chiesa (1978), che aveva, a suo tempo sottolineato:
«Le tradizioni cattolica e luterana
condividono la certezza della speranza che la Chiesa, stabilita da Cristo e
guidata dal suo Spirito, rimarrà sempre nella verità nell’adempimento della sua
missione di promuovere il Vangelo per l’umanità»[2].
A questo punto occorre aver presente che l’affermazione n° 9
della Dichiarazione in cammino, che
stiamo analizzando ricorre al concetto d’“indefettibile”, che indica una
qualità “che non può far difetto, che non può venir meno”. Non si usa il
termine, più usato in àmbito cattolico, d’“infallibile”, con quale si usa
indicare ciò “che non sbaglia e non può sbagliare; che non può ingannarsi né
ingannare altri circa la verità di ciò che crede, che afferma, che giudica, che
sente, che prevede, ecc.”. Si tratta di due concetti semanticamente molto
vicini, ma non del tutto coincidenti. Nell’affrontare il tema in questione è
opportuno avere ben presente questa differenza di significato intercorrente tra
i due vocaboli.
In effetti, già dal 1978, il citato documento Autorità
magisteriale e infallibilità nella Chiesa, aveva individuato punti di notevole consenso sull’azione di
Dio intesa a preservare la Chiesa nella verità, affermando:
«Il contesto in cui viene interpretata la
dottrina cattolica dell’infallibilità papale è mutato. Luterani e cattolici parlano
adesso in modi sempre più simili del Vangelo e della sua comunicazione,
dell’autorità della verità cristiane e di come risolvere le dispute riguardanti
la comprensione del messaggio cristiano. Possiamo parlare veramente di una
convergenza fra le nostre due tradizioni. I seguenti esempi di tale convergenza
ci sembrano importanti. Le nostre Chiese sono d’accordo che: […] in armonia con
le promesse date nella Scrittura e in virtù dell’assistenza continua del Cristo
risorto mediante lo Spirito Santo, la Chiesa rimarrà fino alla fine dei tempi;
tale perpetuità della Chiesa comprende la sua indefettibilità, cioè la sua
perseveranza nella verità del Vangelo, nella sua missione e nella sua vita di
fede; tra i mezzi con cui Cristo mantiene la Chiesa nella verità del Vangelo
c’è il ministero della Parola e del sacramento, che non mancherà mai nella
Chiesa»[3].
Di certo la proclamazione nel 19° secolo da parte cattolica
della dottrina dell’infallibilità papale ha, a suo tempo, determinato un
ulteriore allontanamento tra le due tradizioni. Grazie al dialogo nella seconda
parte del 20° secolo è stato possibile verificare come luterani e cattolici
siano divenuti in grado di parlare in modi progressivamente più vicini del
Vangelo e delle sue modalità di comunicazione e annuncio, dell’autorevolezza
delle verità cristiane proclamate. Allo stesso tempo sono state individuate
modalità percorribili per ricercare la soluzione di contrasti riguardanti la
comprensione del messaggio cristiano. Ciò ha portato ad affermare il
conseguimento di una reale convergenza tra le due tradizioni. Tale convergenza
è testimoniata dal conseguito consenso sui seguenti punti.
In forza delle promesse contenute nelle pagine della
Scrittura e a ragione dell’assistenza permanente di Gesù risorto, operata
attraverso il soffio dello Spirito, le due confessioni convergono
nell’affermare che la Chiesa sussisterà sino alla fine dei tempi.
Questo carattere perpetuo congiuntamente riconosciuto alla
Chiesa, comprende anche la su richiamata qualità dell’indefettibilità, cioè
quella di poter perseverare nella verità del Vangelo, nella missione del suo
annuncio e della sua proclamazione e nella vita di fede.
Luterani e cattolici concordano poi anche sui mezzi
attraverso i quali Gesù mantiene la Chiesa nella verità, individuandoli nel
ministero dell’annuncio della Parola e del sacramento, un servizio che non
verrà mai meno nella Chiesa e che assolve alla funzione della trasmissione del
Vangelo e dell’insegnamento della dottrina cristiana.
Questa qualità di
fedeltà indefettibile alla verità necessaria per la salvezza non è ritenuta da
entrambe le tradizioni come una qualità automatica, che caratterizza quanto i
capi della Chiesa dicono o approvano. Essa è invece, affermano concordemente le
due tradizioni è il frutto della guida dello Spirito Santo (cf. Gv. 16,13), che
si riconosce testando la fede e la vita della Chiesa con la regola della parola
di Dio.
«Quando verrà lui, lo
Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se
stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future» (Gv. 16,13).
L’analisi di questa nona affermazione, su un tema abbastanza
controverso, ci permette di prendere coscienza che l’origine della nostra speranza
di perseverare comunitariamente nella fede e nella verità si fonda non su una
dote umana e materiale, ma si fonda proprio sulla solenne promessa di Gesù, non
solo della guida dello Spirito sul sentiero della verità, ma anche che Egli
stesso in persona sarà sempre con noi. Una promessa nella quale cattolici e
luterani ci riconosciamo pienamente e fraternamente.
«Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Mt. 28,20).
Questa constatazione, sia pur parziale, di consenso sulla
perseveranza nella verità ci impegna, come cattolici a una riflessione e a un
approfondimento della nozione d’infallibilità, riconsiderandone le radici nella
Scrittura, verificandone i paradigmi di presentazione linguistica nelle nostre
coordinate spazio-temporali, ed esplicitando con rigore teologico che senza alcun
dubbio ciò che non mancherà mai nelle nostre comunità, cattoliche, luterane, o
di altra denominazione, è la presenza di Gesù risorto.
«Dove sono due o tre riuniti nel mio nome,
io sono in mezzo a loro» (Mt.18,20).
Sergio Sbragia
Vico Equense, giovedì 18 maggio 2017
[1] - Commissione
per le questioni ecumeniche della Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati
Uniti - Chiesa evangelica luterana in America, Dichiarazione in cammino : Chiesa, ministero ed eucarestìa. - in
«Il Regno : attualità e documenti», 61° (2016) 13, 409-456.
[2] - Gruppo di dialogo cattolico-luterano negli USA, Autorità
magisteriale e infallibilità nella Chiesa (1978), 28.
[3] - Gruppo di dialogo cattolico-luterano negli USA, Autorità
magisteriale e infallibilità nella Chiesa (1978), 41.
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