mercoledì 10 maggio 2017

CATTOLICI E LUTERANI: NELLA CHIESA SONO PRESENTI ELEMENTI VISIBILI E UDIBILI E REALTÀ SPIRITUALI PROFONDE E NASCOSTE



Passiamo ora all’affermazione di consenso n° 8 della Dichiarazione in cammino : Chiesa, ministero ed eucarestìa[1], che registra come oggi luterani e cattolici siano pervenuti a condividere la convinzione che:

Nella Chiesa terrena s’incontrano elementi udibili e visibili e realtà spirituali profonde, che restano nascoste all’investigazione e alla percezione empiriche.

Le affermazioni di consenso che abbiamo sin qui esaminato hanno posto in luce come luterani e cattolici riconoscano concordemente nella Chiesa la presenza di realtà udibili essenziali come, nel caso dell’affermazione n. 3, la proclamazione del Vangelo in forza della quale la Chiesa è radunata[2], o, come nel caso della successiva affermazione n. 4, nella cura di assicurare la continuità storica della professione della fede apostolica ed evangelica[3].
Poi, anche nell’affermazione consensuale n. 6 si pone in evidenza come nelle due comunità ecclesiali si riconosca un ruolo centrale a pratiche di culto e di vita di fede, nelle quali sono riscontrabili componenti percepibili incarnate. È il caso del battesimo, della cena del Signore o eucarestìa, dell’esercizio delle chiavi per il perdono dei peccai, della designazione e ordinazione dei membri per lo svolgimento dell’attività pastorale della predicazione e della celebrazione dei sacramenti[4].
Infine, un altro elemento storicamente percepibile chiaramente presente sia nella tradizione luterana sia in quella cattolica è la Scrittura, considerata in entrambe le comunità come una realtà ispirata e canonica, come chiaramente richiamato nell’affermazione di consenso n. 5[5].
Allo stesso tempo le due tradizioni, quella luterana e quella cattolica, hanno cura di evitare di considerare la Chiesa quale una struttura esclusivamente visibile ed esteriore. Il fatto, che in alcuni casi, in campo luterano si sia rifiutato di tracciare una semplicistica identificazione tra la Chiesa e la gerarchìa ordinata, non ha impedito alla confessione luterana di negare la Chiesa sia una sorta di «repubblica platonica». Al contrario nella tradizione luterana si è tenuto a sottolineare come si possa vedere la Chiesa là dove si ha un’assemblea con i «segni» visibili della Parola, della confessione e dei sacramenti[6].
Dal canto loro i cattolici del periodo successivo alla Riforma, cercando di evitare di conferire un peso eccessivo a una comprensione esclusivamente spirituale della Chiesa, ebbero a sottolineare in essa gli aspetti visibili, della confessione di fede, della struttura sacramentale e dell’autorità gerarchica. Ciò non toglie tuttavìa che nella tradizione cattolica si sia sempre tenuto ad affermare la sussistenza di un legame indissolubile fra l’assemblea visibile e il mistero della sua vita di comunione con Dio, che, in definitiva, è l’autentica realtà spirituale e trascendente della Chiesa. Questa dimensione spirituale della comunità ecclesiale e la sua dimensione sociale di comunità storica e umana sono compresi dai cattolici in forma analoga a quella con cui, in forza del Concilio di Calcedonia, si legge la relazione sussistente tra la natura divina e quella umana di Gesù Cristo, che sono inseparabili ma distinte. Nella Chiesa, dunque, la realtà storica di società ecclesiale umana non esaurisce mai, nella sua interezza la Chiesa come «comunità di salvezza»[7].
Oggi, pertanto, luterani e cattolici concordiamo sul fatto che nell’esperienza storica la realtà più profonda e autentica della Chiesa, che consiste nella partecipazione alla vita divina della Trinità in Cristo e con Cristo, è nascosta alla percezione materiale e fattuale. Solo con l’occhio della fede è possibile riconoscere che un’assemblea umana e concreta è realmente un’assemblea del popolo di Dio nella quale Dio è effettivamente all’opera attraverso la Parola e l’azione sacramentale. La comunità salvifica dei credenti in Cristo, resa un solo corpo in Cristo e un tempio dello Spirito Santo non è riconoscibile in base a criteri terreni e quindi rimane nascosta, perché il peccato, che è sempre presente nella Chiesa, non permette di conoscere con certezza i membri della comunità di salvezza[8].
La maturazione in entrambe le tradizioni ecclesiali di una comprensione a un tempo storica e spirituale della realtà più profonda della Chiesa costituisce una piattaforma preziosa per delineare nuove e più ampie prospettive di dialogo per approfondire e allargare un consenso sulla più piena comprensione condivisa della realtà Chiesa. È importante essere consapevoli che, a differenza del passato, quando ciascuna confessione negava all’altra la dignità di comunità ecclesiale, possiamo oggi considerare superati gli stereotipi reciproci, che consideravano una delle realtà come un’esperienza proiettata in una dimensione spiritualizzante priva di radici nella realtà materiale e, per contro, riducevano l’altra a un’esperienza di natura pressoché esclusivamente mondana a cui erano state recise le espressioni più autenticamente spirituali. Questa comune consapevolezza della natura incarnata e proiettata nell’eternità delle due comunità, quella luterana e quella cattolica, costituisce un elemento di grande potenzialità, perché il sentiero anche accidentato del dialogo è un sentiero che si percorre nella concretezza della realtà storica, ma anche nella certezza che ove vi sono due o più persone riunite nel nome del Signore, lì è presente Gesù in persona. E un dialogo condotto alla sua presenza senza dubbio porterà frutto.

 Sergio Sbragia
Vico Equense, mercoledì 10 maggio 2017


[1] - Commissione per le questioni ecumeniche della Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti - Chiesa evangelica luterana in America, Dichiarazione in cammino : Chiesa, ministero ed eucarestìa. - in «Il Regno : attualità e documenti», 61° (2016) 13, 409-456.
[2] - Cf. Sergio Sbragia, Cattolici e Luterani : La Chiesa è radunata dalla proclamazione apostolica del Vangelo, Vico Equense, 2017 < http://sergiosbragia.blogspot.it/2017/03/cattolici-e-luterani-la-chiesa-e.html>.
[3] - Cf. Sergio Sbragia, Cattolici e Luterani : L’apostolicità della Chiesa si fonda sulla continuità nella fede, nell’insegnamento e nelle pratiche degli apostoli, Vico Equense, 2017 <http://sergiosbragia.blogspot.it/2017/04/cattolici-e-luterani-lapostolicita.html>
[4] - Cf. Sergio Sbragia, Cattolici e Luterani : La Chiesa partecipa ai benefici divini con azioni storiche e percepibili, Vico Equense, 2017 <http://sergiosbragia.blogspot.it/2017/04/cattolici-e-luterani-la-chiesa.html>

[5] - Cf. Sergio Sbragia, Cattolici e Luterani: La Chiesa vive della Parola di Dio, Vico Equense, 2017 - <http://sergiosbragia.blogspot.it/2017/04/cattolici-e-luterani-la-chiesa-vive.html>

[6] - Cf. Confessione di Augusta, 7; Commissione congiunta cattolica romana - evangelica luterana, Chiesa e giustificazione, 69-70; Commissione luterana-cattolica sull’unità, L’apostolicità della Chiesa, 94-95.
[7] - Cf. - Commissione congiunta cattolica romana - evangelica luterana, Chiesa e giustificazione, n. 144; Concilio ecumenico Vaticano 2°, Costituzione dogmatica sulla Chiesa Lumen gentium, 8; Concilio ecumenico Vaticano 2°, Decreto sull’ecumenismo Unitatis redintegratio, 3.
[8] - Commissione congiunta cattolica romana - evangelica luterana, Chiesa e giustificazione, 140-141.147.

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