Mentre il
popolo italiano combatte con la crisi, il calcio professionistico ingaggia con
un contratto “d’oro” il nuovo Commissario tecnico della nazionale di calcio.
È davvero vergognoso che il nuovo vertice del calcio
nazionale, appena costituito, si vanti sui mezzi di comunicazione sociale di
massa di aver conferito il nuovo incarico di commissario tecnico della
compagine rappresentativa del nostro paese. Un incarico che, a leggere le
notizie apparse sulla stampa, si
rivela molto costoso con cifre con molti zero.
Dopo aver “driblato”, a dir la verità con pochissima eleganza,
il dovere di assumere una posizione chiara e credibile sulla questione “razzismo”
(che non può essere con leggerezza scaricato su qualche gruppo di facinorosi
degli spalti), il mondo del calcio coglie con grande tempismo l’opportunità di
mostrare una grande “sensibilità” per i problemi con cui fanno i conti gli
italiani, mostrando ai quattro venti e con grande vezzosità la vita dorata che
può permettersi, con buona pace per quanti in Italia, lavorano, studiano, si sacrificano,
producono e s’impegnano per il bene comune. E che dire poi di “generosi” sponsors,
che taglieggiano i consumatori con il pizzo pubblicitario, per poter atteggiarsi
a benefattori dei ricchi e dei potenti, che vivono parassitariamente alle
spalle del paese.
Eppure Pierre de Coubertin, ci aveva affascinato proponendoci
un ideale dello sport non contaminato dal doping del danaro. Sarebbe il caso di
riflettere, di riflettere davvero, e di ritornare in pienezza alla sua visione
dello sport, che non è utopistica, ma è l’unica concreta e praticabile via per
un sport davvero al servizio della persona umana.
Mi piace fare il tifoso, non lo nascondo, ma dico con
chiarezza che è giunta l’ora di dire che
l’affarismo va espulso dal mondo dello sport!
Sergio Sbragia
Vico Equense, venerdî 15
agosto 2014
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