«Allora i
farisèi, avendo udito che egli aveva chiuso la bocca ai sadducèi, si riunirono
insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla
prova: "Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?". Gli
rispose: " Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta
la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il grande e primo
comandamento. Il secondo poi è simile a quello: Amerai il tuo prossimo come
te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta
la Legge e i Profeti"» (Mt. 22,34-40).
Il testo del Vangelo di oggi ci fornisce forse
la lezione più alta dell’intera missione terrena di Gesù. Il suo annuncio non
si esprime in una raccolta di precetti e di norme preconfezionate, ma si
sintetizza in un’indicazione sintetica, rivolta alla nostra libertà e alla
nostra responsabilità: assumersi ogni giorno l’impegno di come realizzare l’amore
per nostro Signore e l’amore per i nostri fratelli. Due comandi che, a sua volta,
l’evangelista Giovanni condensa nell’unico comandamento dell’amore. Di fronte
alle scelte e alle sfide che la vita e la storia ci pongono davanti, serve a
poco ricercare nella precettistica astratta la norma specifica da attuare
deduttivamente. Ciò che conta, invece, è leggere la realtà e comprendere come,
con il mio comportamento concreto, esprimere “qui e ora” l’amore che Gesù di
Nàzareth ha chiesto a noi tutti di testimoniare.
Allora per noi uomini e donne di oggi può
essere utile assume l’amore come criterio discriminante per decidere il da
farsi su molte questioni spinose che ci troviamo dinanzi, di cui provo a fare
qualche esempio:
- è amore negare, limitare o mettere in
discussione il diritto al lavoro delle persone?
- è amore rifiutare, avendone la disponibilità
perché più ricchi e più forti, di partecipare allo sforzo comune per uscire dalla
crisi?
- è amore sperperare risorse e danneggiare il
creato per mero diletto?
- è amore limitare la partecipazione alla mensa
eucaristica alla quale Gesù ha invitato tutti, senza distinguere tra buoni e
cattivi?
- è amore non riconoscere la presenza di Gesù,
ovunque due o più persone sono riunite nel suo nome?
Vico Equense,
domenica 26 ottobre 2014
Sergio
Sbragia
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