domenica 1 febbraio 2015

Un contributo della biblioteconomia al dialogo interreligioso


1. La Classificazione decimale Dewey.

La biblioteconomia, scienza che studia i principî ermeneutici, metodologici e organizzativi, delle attività e dei servizî bibliotecarî, comprende tra i suoi principali campi di lavoro quello dell’indicizzazione classificata della produzione editoriale. Quest’ultima è un’attività che punta a individuare criterî oggettivi e condivisi per classificare tutti i più diversificati campi della conoscenza umana. Uno degli strumenti professionali più autorevoli e diffusi che, ormai nelle biblioteche di tutto il mondo, aiutano i bibliotecarî nel loro compito d’indicizzazione classificata delle opere è la Classificazione decimale Dewey, che prende la sua denominazione dal nome del suo inventore (il bibliotecario statunitense Melvil Dewey) e dall’aver assunto quale principio base della classificazione il sistema di numerazione decimale.
Il punto di partenza della Classificazione decimale Dewey è costituito dalla suddivisione dell’intero scibile della conoscenza umana in dieci classi principali, tante quante sono le cifre del sistema decimale (da 0 a 9), a ciascuna delle quali viene assegnata una notazione numerica di tre cifre, dove assume vero significato di distinzione solo la prima. In base a questo criterio la conoscenza umana viene a essere classificata secondo uno schema così articolato:

000 – Generalità (Informatica, informazione e opere generali)
100 – Filosofia e psicologia
200 – Religione
300 – Scienze sociali
400 – Linguaggio
500 – Scienza
600 – Tecnologia
700 – Arti e attività ricreative
800 – Letteratura
900 – Storia e geografia

Ciascuna di queste articolazioni, denominate classi principali, è contrassegnata da un codice numerico di tre cifre (notazione), può a sua volta essere ripartita in dieci suddivisioni. Per esempio, la classe principale “500 – Scienza” prevede le seguenti 10 suddivisioni:

500 – Scienza  
500 –   Scienza (principî generali)
510 –   Matematica
520 –   Astronomia
530 –   Fisica
540 –   Chimica e scienze connesse
550 –   Scienze della Terra e geologia
560 –   Fossili e vita preistorica
570 –   Biologia
580 –   Piante (Botanica)
590 –   Animali (Zoologia)

A sua volta, ciascuna di queste suddivisioni, risulta suddivisa in dieci “classi semplici”, che individuano le branche principali della disciplina. Per esempio la suddivisione “530 – Fisica”, si ripartisce in 10 classi semplici:

530 – Fisica
530 –   Fisica (principî generali)
531 –   Meccanica classica
532 –   Meccanica dei fluidi 
533 –   Meccanica dei gas
534 –   Suono e oscillazioni connesse
535 –   Luce e radiazioni affini
536 –   Calore
537 –   Elettricità ed elettronica
538 –   Magnetismo
539 –   Fisica moderna

Grazie alla suddivisibilità, garantita dal principio della numerazione decimale, anche ciascuna di queste classi semplici può essere suddivisa in 10 sottoclassi. Così “539 – Fisica moderna”, è stata sinora articolata in:

539 – Fisica moderna
539.01 – Filosofia e teoria
539.1 –   Struttura della materia
539.2 –   Radiazioni (Energia radiante)
539.6 –   Fisica molecolare
539.7 –   Fisica atomica e nucleare

Delle possibili 10 articolazioni numeriche, alcune risultano non utilizzate (539.2, 539.3, 539.4, 539.5, 539.8, e 539.9). Potranno essere assegnate in ragioni di sviluppi successivi della disciplina. Invece la notazione 539.0, ordinariamente riferita a principî generali, prevede una suddivisione subordinata (539.01), dedicata alla Filosofia e teoria della Fisica moderna.
Ma non finisce qui: anche queste sotto-ripartizioni, sono a loro volta suddivisibili per dieci, in un processo che può continuare in maniera indefinita.
“539.1 –  Struttura della materia” è stato sinora così ripartito:

539.1 – Struttura della materia
539.12 –   Struttura molecolare
539.14 –   Struttura atomica

Questa caratteristica di divisibilità all’infinito, posseduta dallo strumento della Classificazione decimale Dewey, la rende particolarmente flessibile a poter ricomprendere agevolmente al proprio interno le nuove acquisizioni che man mano in ogni campo della conoscenza si vengono a determinare, sia in termini di approfondimenti, di specializzazioni, sia di affermazione di nuove discipline. Una flessibilità che si è dimostrata reale nei fatti, tenendo conto che la Classificazione decimale Dewey è nata nella seconda metà del 19°, in area statunitense di cultura protestante e oggi è diffusa un po’ in tutto il mondo. In questo processo plurisecolare di diffusione e affermazione, la Classificazione decimale Dewey è riuscita a integrare nella propria struttura tante discipline, argomenti e temi, originariamente non previsti, senza deformare la struttura originaria della propria impostazione. Ciò tuttavia non ha impedito che nel corso della sua storia siano stati operati degli interventi strutturali di modifica che hanno richiesto significative dislocazioni di discipline e argomenti.


2. Il caso della Religione.

Uno dei campi che ha richiesto, sta richiedendo e in futuro richiederà interventi significativi di adeguamento strutturale è quello della Religione, al quale dalla Classificazione è assegnata la notazione di Classe principale 200, che prevede la seguente articolazione:

200 – Religione
200 –   Religione (Aspetti specifici della religione, religioni comparate)
210 –   Filosofia e teoria della religione
220 –   Bibbia
230 –   Cristianesimo e teologia cristiana
240 –   Morale cristiana e teologia devozionale
250 –   Chiesa cristiana locale e ordini religiosi cristiani
260 –   Teologia sociale ed ecclesiastica cristiana
270 –   Storia, geografia, biografia del cristianesimo
280 –   Denominazioni e sette della chiesa cristiana
290 –   Altre religioni

Come si può vedere delle 100 classi semplici, che compongono la classe principale “Religione”, ben 60 sono dedicate al Cristianesimo (230-289), alle quali in qualche maniera vanno almeno in parte attribuite le dieci classi semplici dedicate alla Bibbia (220-229), sia pur queste ultime in parte condivise con l’Ebraismo. Questa articolazione molto sbilanciata in direzione del Cristianesimo [anche se già consistentemente ridotta negli ultimi decennî nelle più recenti edizioni della Classificazione] trova la sua ragione nel fatto che la Classificazione decimale Dewey è nata in un ambiente sociale, quale quello statunitense della seconda metà del 19° secolo, dove per Religione s’intendeva quasi esclusivamente il Cristianesimo, anzi, a esser precisi, il Cristianesimo di tradizione riformata. A dir la verità, tuttavia, occorre dire che nel corso delle varie edizioni evolutive (oggi siamo alla 23a), la Classificazione decimale Dewey ha inserito nella propria struttura elementi del Cristianesimo afferenti da tradizioni diverse da quella riformata (in particolare quella cattolica e quelle orientali). Non solo! Nelle ultime edizioni è stata inoltre portata a termine una consistente riduzione del numero delle classi semplici dedicate al Cristianesimo, diminuite di 20 (nella 20a edizione erano 80, oggi, alla 23a edizione, sono 60). Ciò non toglie che oggi è rilevabile un innegabile squilibrio tra le 60 classi semplici dedicate al Cristianesimo e la sola classe semplice dedicata ad altre religioni di notevole rilievo, quali l’Ebraismo (296), l’Islamismo (297, in condivisione con la religione Bahai), ma anche rispetto alle sotto-ripartizioni dedicate all’Induismo (294.5) e al Buddismo (294.3). E questo per non parlare dello spazio ancora minore assegnato ad altre tradizioni religiose.  
È vero che la struttura decimale della Classificazione Dewey permette in ogni caso di poter accogliere al suo interno pienamente tutta la ricchezza di aspetti offerta da ciascuna religione. Basta solo aggiungere ulteriori suddivisioni, realizzabili mediante l’aggiunta di cifre decimali. È questa la ricchezza e la potenzialità inesauribile della Dewey. È innegabile, tuttavia, che lo sbilanciamento ponderale a favore del Cristianesimo appare quanto mai incomprensibile in un’epoca quale quella odierna, caratterizzata da processi di universalizzazione dei rapporti e della comunicazione, di mondializzazione della catalogazione in linea, di estensione dell’uso stesso della Classificazione decimale Dewey non più limitata all’area euro-americana, ma sempre più oggetto d’interesse e uso diffuso da parte dei paesi orientali, del mondo arabo-islamico, e del continente africano.
Ma al di là delle cogenti esigenze di assicurare nelle biblioteche la pari considerazione culturale per ogni esperienza religiosa, va anche detto che l’attuale situazione di differente collocazione dei temi religiosi sul piano del livello gerarchico di notazione dei temi di ogni religione, pone dei limiti alle capacità di ricerca on-line di ricerche comparate relative allo stesso soggetto, ma riferito a religioni diverse. Per esempio, una ricerca comparata riguardante temi di “teologia sociale” riferiti a più tradizioni religiose, deve fare i conti con notazioni notevolmente sbilanciate, a seconda della religione considerata (261 per il Cristianesimo, 294.517 per l’Induismo, 294,337 per il Buddismo, 296.38 per l’Ebraismo, 297.27 per l’Islamismo).
Una riarticolazione complessiva dell’intera classe 200 “Religione” è di certo impresa che fa tremare i polsi, se si tien conto che la Classificazione decimale Dewey è, per sua motivazione d’origine, legata alla collocazione fisica dei volumi. Di conseguenza una massiccia riorganizzazione profondamente innovativa della classe comporterà notevolissime conseguenze di carattere organizzativo sulla distribuzione delle raccolte nelle biblioteche, tenuto conto che la 200 è una delle classi che presenta una maggiore incidenza quantitativa nelle raccolte delle biblioteche. Ciò nonostante ritengo che sarà questione di tempo, ma sarà necessario metter mano all’impresa.


3. Una proposta di cambiamento.

Da alcuni anni comunque la redazione internazionale della Classificazione decimale Dewey sta studiando la possibilità di una completa ristrutturazione della Classe 200. Al momento è stato proposto uno schema completamente rinnovato, che si propone di presentare un approccio universale alla materia, nel quale le singole religioni rivestono ciascuna la stessa rilevanza e sono ordinate secondo l’epoca della loro origine storica. Quest’idea è stata tradotta in una possibile tabella di diversa organizzazione, dove all’intera Classe 200 viene assegnata una disposizione alternativa, questa, pur lasciando invariate le singole notazioni, rispecchia un ordine cronologico e regionale delle religioni:

Religioni preistoriche                                                             201.42
Religioni originarie dell'Asia orientale e sudorientale               299.5
  Religioni di origine cinese                                                     299.51
    Taoismo                                                                             299.514
    Confucianesimo                                                                 299.512
 Religioni di origine tibetana                                                   299.54
 Religioni di origine giapponese e ryukyuana                           299.56
   Scintoismo                                                                          299.561
 Religioni di origine coreana                                                    299.57
 Religioni di origine burmese                                                  299.58
 Religioni di varia origine asiatica sudorientale                         299.59
Religioni di origine indiana                                                      294
  Induismo                                                                             294.5
  Giainismo                                                                            294.4
  Buddismo                                                                            294.3
  Sikhismo                                                                              294.6
Religioni dell'antichità                                                            200.93
  Religione celtica                                                                   299.16
  Religione classica (Religione greca e romana)                        292
  Religione germanica                                                             293
Religioni iraniane/persiane                                                    299.15
  Zoroastrismo (Mazdaismo, Parsismo)                                   295
Religioni slave                                                                        299.17-299.18
  Religioni baltiche e altre religioni indoeuropee                      299.19
Religioni semitiche                                                                 299.2
Religioni dell'Egitto antico                                                      299.31
Religione basca                                                                      299.9292
Religioni elamitiche                                                                299.9293
Religione etrusca                                                                   299.9294
Religioni sumere                                                                    299.9295
Religioni caucasiche                                                               299.9296
Gnosticismo                                                                          299.932
Religioni originate tra gli africani neri e tra discendenti da africani neri  299.6
Religioni di origine indigena nordamericana e sudamericana   299.7-299.8
Religioni di origine indigena nordamericana                            299.7
Religioni di origine indigena sudamericana                              299.8
Religioni di origine papua, australiana, maleopolinesiana e di etnie correlate    299.92
Religioni papua                                                                      299.9212
Religioni degli aborigeni australiani                                         299.9215
Religioni maleopolinesiane e religioni correlate                      299.922
Religioni malgasce                                                                 299.923
Religioni polinesiane                                                              299.924
Religioni melanesiane                                                            299.925
Bibbia                                                                                    220
Ebraismo                                                                               296
Cristianesimo                                                                        230-280
Islamismo                                                                              297
Babismo e fede bahai                                                            297.9
Movimenti spirituali moderni                                                 299.93
   Subud                                                                                 299.933
   Teosofia                                                                              299.934
   Antroposofia                                                                       299.935
   Scientologia                                                                        299.936
   Paganesimo moderno, neopaganesimo, wicca                     299.94


Questa è naturalmente un’ipotesi di lavoro in discussione, che segue un criterio d’articolazione non ispirato alla contiguità storico-sociale delle esperienze religiose, ma a elementi di natura storica a respiro universale.
Ciò può, a mio avviso, costituire un’interessante pista di lavoro per le biblioteche d’ispirazione religiosa, soprattutto per quelle particolarmente attente ai temi del dialogo interreligioso. Mi rendo conto che una presentazione alternativa della classe, può comportare problemi organizzativi di grossa dimensione soprattutto per quelle biblioteche dotate d’ingenti patrimonî. Tuttavia sarebbe utile pensare a medio termine sull’opportunità di allestire delle sale di consultazione dedicate al dialogo interreligioso, nelle quali adottare una collocazione a scaffale aperto che segua questo nuovo ordinamento, anziché quello tradizionalmente proposto dalla Classificazione decimale Dewey.
Questa strada potrebbe essere invece presa in carico sin da sùbito dalle biblioteche di nuova costituzione, in particolare da quelle che dovessero essere espressione di istituzioni direttamente impegnate nel dialogo interreligioso e interculturale.

Vico Equense, domenica 1° febbraio 2015

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