perseverare nell'errore però...
I
telegiornali odierni danno notizia di nuove dichiarazioni del Presidente
del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, che presentano a dire il vero
i connotati dell'irresponsabilità e dell'arroganza. Nessun ripensamento
sulla decisione di non procedere ad alcun aggiustamento dello
"speculation-act" e la formulazione di minacce nei confronti delle
minoranze del Partito democratico, puntando testardamente sulla difesa
della pirateria finanziaria, anziché
imboccare il sentiero della promozione del lavoro per tutti e della
valorizzazione dell'autentica cultura d'impresa.
La testardaggine è il peggior difetto che può colpire un uomo politico, in quanto costituisce la rinuncia a far uso della capacità di creare consenso, di mettere insieme contributi diversi per far sortire soluzioni che pongano le condizioni per far emergere il meglio di un paese e non "il peggio".
Le sorti del governo non dipendono di certo dalle posizioni di minoranza, ricadono in realtà sulla capacità del premier di valorizzare il contributo e il ruolo di tutte le culture che lo sostengono. E' su questo punto che si gioca il suo ruolo politico. Può comportarsi da un qualsiasi politicante, al servizio della peggior finanza, o può scegliere di essere un vero statista e conferire all'azione del governo incisività positiva e risolutiva. A Matteo la scelta. In caso di fallimento potrà purtroppo soltanto dire: "Mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa"!
La testardaggine è il peggior difetto che può colpire un uomo politico, in quanto costituisce la rinuncia a far uso della capacità di creare consenso, di mettere insieme contributi diversi per far sortire soluzioni che pongano le condizioni per far emergere il meglio di un paese e non "il peggio".
Le sorti del governo non dipendono di certo dalle posizioni di minoranza, ricadono in realtà sulla capacità del premier di valorizzare il contributo e il ruolo di tutte le culture che lo sostengono. E' su questo punto che si gioca il suo ruolo politico. Può comportarsi da un qualsiasi politicante, al servizio della peggior finanza, o può scegliere di essere un vero statista e conferire all'azione del governo incisività positiva e risolutiva. A Matteo la scelta. In caso di fallimento potrà purtroppo soltanto dire: "Mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa"!
Vico Equense, domenica 2 novembre 2014
Sergio Sbragia
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